
Il culto per la Madonna di Costantinopoli, molto diffuso in varie località italiane, risale a un tempo e un luogo molto lontani, ovvero alla città di Costantinopoli, antica capitale dell'Impero romano d'Oriente. Vi erano tre basiliche mariane, e quella di un posto chiamato Odeghi rappresentava la Vergine con il Bambino in braccio, considerata protettrice della città e di tutto l'Impero.
Nel 1453 i Turchi, musulmani, assediarono e conquistarono la città di Costantinopoli, i cui abitanti si rivolsero alla Madonna Odegitria che, pare, li preservò. L'avanzata dei Turchi arrivò all'Occidente e, partendo dall'Italia meridionale, nella città di Napoli soprattutto, molti furono ad affidarsi alla protezione della Madonna di Costantinopoli ed edificarono ovunque cappelle e opere a lei dedicate tra cui famosi dipinti mariani.
Le icone di origine bizantina giunte fino a noi, secondo la leggenda, grazie a due monaci che portarono in salvo, attraverso il mare, l'immagine della Vergine nascosta in una cassa, pertanto molte rappresentazioni della Madonna la figurano spuntare da una cassa portata da due anziani monaci.
Secondo la Chiesa cattolica le sono riconosciute almeno quattro apparizioni nell'antica Costantinopoli: al non ancora imperatore Leone I, a cui predisse la futura incoronazione e la guarigione di un cieco che era assieme a lui; a un bambino ebreo nel 552 che in seguito si battezzò assieme alla madre; la misteriosa apparizione di una donna che, a seguito dell'invocazione del patriarca Sergio I nel 626 fece desistere i Persiani dall'assedio della città; e infine ai genitori di Santo Stefano che, avendo difficoltà a concepire, si recavano in chiesa con assiduità a pregare Maria per una sua intercessione a favore di una gravidanza. Ella apparve alla donna e le disse che avrebbe esaudito le sue preghiere, nel 714: in quell'anno nacque Stefano che morì martire dopo che la madre lo consacrò a Dio.
Non vi è un giorno preciso per i festeggiamenti, ogni luogo ha una data diversa a Lei dedicata.
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