26 Maggio -Santa Maria del Fonte presso Caravaggio

Pubblicato il 26 maggio 2025 alle ore 18:36

Il 26 Maggio del 1432 a Mazzolengo, vicino Caravaggio in provincia di Bergamo, Lombardia, avvenne una delle apparizioni della Madonna. Una giovane contadina, la 32enne Giannetta, figlia di Pietro Vacchi e sposata con Francesco Varoli, contadino ed ex soldato a cui piaceva bere e maltrattare la povera moglie nota per le sue virtù, si trovava fuori dall'abitato a raccogliere erba per i suoi animali.

Erano le cinque del pomeriggio e la ragazza vide all'improvviso vicino a lei una donna “vestita di un abito azzurro e il capo coperto di un velo bianco”, bellissima, alta, che la spaventò molto con la sua inaspettata presenza, ma che subito la rassicurò spiegandole chi fosse. E il suo messaggio fu “L’altissimo onnipotente mio Figlio intendeva annientare questa terra a causa dell’iniquità degli uomini, perché essi fanno ciò che è male ogni giorno di più, e cadono di peccato in peccato. Ma io per sette anni ho implorato dal mio Figlio misericordia per le loro colpe. Perciò voglio che tu dica a tutti e a ciascuno che digiunino a pane ed acqua ogni venerdì in onore del mio Figlio, e che, dopo il vespro, per devozione a me festeggino ogni sabato. Quella metà giornata devono dedicarla a me per riconoscenza per i molti e grandi favori ottenuti dal Figlio mio per la mia intercessione.”

Queste parole si riferivano probabilmente al momento storico che il luogo stava attraversando, con una guerra tra veneti e milanesi che si contendevano Caravaggio per poter controllare le popolazioni bergamasche e cremonesi.

Giannetta obbedì e raccontò ciò che aveva visto e udito, e la gente iniziò a visitare il luogo trovando nei pressi una fonte che pare prima non ci fosse; presto si diffuse la notizia che fosse miracolosa e iniziarono ad arrivare malati che speravano in una guarigione.

Quello stesso anno si iniziò a costruire una piccola cappella diventata nel 1516 una grande costruzione dedicata a Santa Maria del Fonte, la quale venne poi demolita tranne la cappellina e al suo posto si trova oggi un grande Santuario.

 

SUPPLICA ALLA MADONNA DI CARAVAGGIO

Santa Maria del Fonte siamo inginocchiati davanti a te. Fissiamo il nostro sguardo sulla tua immagine e rievochiamo con stupore la tua apparizione. Di fronte a te è l’umile Giannetta, coi segni semplici della vita contadina e del suo lavoro quotidiano. In te e in lei risplende l’umiltà. Aiuta anche noi ad apprezzare e a vivere questa splendida e fondamentale virtù.

Il messaggio che consegni a Giannetta per tutti gli uomini riecheggia le eterne parole del tuo Figlio: “Convertitevi e credete al Vangelo”. A lui sta a cuore la nostra salvezza e tu te ne fai premurosa interprete, richiamando a noi tutti la bellezza della vocazione cristiana.

Apri il nostro cuore ad accogliere il tuo materno invito. Risveglia in noi la fede perché possiamo diventarne testimoni e annunciatori. Suscita nella nostra coscienza l’orrore del peccato e il desiderio del perdono di Dio, che lava le nostre colpe nella fonte zampillante della sua misericordia.

Dio, che incorona gli umili di vittoria, ti ha incoronato regina del cielo e della terra. Pertanto ricorriamo fiduciosi alla tua protezione. Ti affidiamo la nostra Chiesa che si onora di averti speciale patrona; ti affidiamo le famiglie e i giovani, i malati e gli anziani di cui conosci le intime aspirazioni; ti affidiamo i sacerdoti e tutti i chiamati al ministero ordinato e alla vita consacrata perché siano esempio di santità; ti affidiamo i responsabili delle Istituzioni politiche e civili perché rispettino e promuovano la legalità e la giustizia.

Alza su di noi, come su Giannetta, la tua mano benedicente, che susciti in noi la nostalgia del Cielo e a tutti ne indichi la strada. Amen.

(Dante Lafranconi, vescovo)

 

PREGHIERA alla B.V. di CARAVAGGIO


O Vergine santissima di Caravaggio, fonte inesauribile di grazie, da antichissimo culto onorata in questo Santuario, noi Ti preghiamo che la speranza di ognuno, che qui a Te si avvicini, non rimanga delusa e di nessuno resti vana la supplica.

Che in questo tuo tempio e mediante il tuo patrocinio i ciechi ritornino al lume della fede, i vacillanti e gli indolenti nel sentiero cristiano imparino a camminare speditamente sulla via dei Comandamenti divini, che le orecchie sorde si aprano ai divini ammaestramenti, che i morti per il peccato ritornino alla vera vita, dove sia la luce della mente e la pace del cuore.

Chiunque qui viene ad implorare il tuo aiuto, o Maria, Celeste nostra Patrona, ne riparta più forte nella fede, più fermo nella speranza e così acceso di carità che, non assecondando più le lusinghe del mondo, mai defletta dalla retta via.

O clemente, o pietosa, o dolce Vergine Maria!

(Caravaggio, 26 maggio 1964 – Danio Bolognini, Vescovo)

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