LA SALETTE (1846): l’Apparizione, il Messaggio, le Polemiche, i Segreti

Pubblicato il 25 settembre 2025 alle ore 18:48

La presenza della Madonna tra noi in questi ultimi tempi è predetta e profetizzata da grandi santi del passato. Basti pensare a San Luigi Grignion di Montfort nel Settecento. Tutto questo ha un senso preciso: Lei è la Sposa dello Spirito Santo come insegna la Tradizione, i grandi Padri della Chiesa, i grandi Santi, i grandi Dottori. La Madonna è la Sposa dello Spirito Santo. Sposo e Sposa condividono tutto tra loro, ciò che è dell’uno è anche dell’altro, ciò che appartiene all’uno appartiene anche all’altro.

I Tempi della Chiesa (dopo l’Ascensione, dalla Pentecoste fino alla fine dei tempi) sono anche chiamati i Tempi dello Spirito Santo. C’è il Tempo del Padre, l’antico testamento; il Tempo del Figlio, inaugurato dalla venuta di Gesù, con l’incarnazione, la nascita, la predicazione, la morte, la resurrezione e l’ascensione; a partire dalla Pentecoste, inizia il Tempo dello Spirito Santo. In questa epoca la Madonna non può più rimanere nascosta, come lo era rimasta nei tempi dei primordi della Chiesa; allora la Madonna chiese di rimanere nascosta per poter dare spazio al Figlio ed anche perché la Vergine Santa è tanto Santa e meravigliosa che, nei primissimi tempi della vita della Chiesa, in un’epoca di paganesimo, la sua presenza preponderante avrebbe potuto creare confusione: “Non è che sia una divinità Lei stessa?”, avrebbero potuto pensare gli uomini del tempo.

Ecco, per evitare questo pericolo i primissimi scrittori ecclesiastici non ne hanno parlato molto ma, terminata la necessità legata a queste circostanze, Dio ha decretato che gli ultimi tempi, nei quali siamo pienamente inseriti e coinvolti, debbano caratterizzarsi per una decisiva presenza e azione dell’Immacolata; in effetti, chiunque veda la presenza di Maria oggi attraverso gruppi, movimenti, cenacoli mariani e scorge il fervore mariano prodotto dalle sue apparizioni nel mondo – soprattutto da due secoli a questa parte – si rende conto di quanto sia vero che Ella è la Sposa dello Spirito Santo ed è venuta perché il nostro tempo, essendo il Tempo dello Spirito Santo, è anche il suo tempo, il Tempo di Maria a cui corrisponde una precisa missione mariana e dei suoi figli a Lei legati.

Oggi parliamo di La Salette: si tratta di un’apparizione importantissima, ufficialmente riconosciuta dalla Chiesa. Questa manifestazione mariana è un mistero grande: forse nessuna apparizione mariana, dopo Fatima, ha fatto tanto discutere quanto La Salette. Si tratta di una sola apparizione e siamo nel 1846. La Vergine SS. ha consegnato un messaggio: una parte pubblica ed una parte segreta, in quanto i veggenti hanno ricevuto due messaggi segreti, uno ciascuno. Perché si chiamano segreti? Perché non dovevano essere rivelati sino ad una certa data. I due pastorelli-veggenti, Melania Calvat e Massimino Giraud – rispettivamente dell’età di quindici e undici anni – furono molto spinti e, alla fine, i tempi stabiliti dal Cielo per la rivelazione dei segreti fu anticipata di qualche anno. Così i segreti giunsero sino al Papa: il loro contenuto è drammatico, soprattutto di quello affidato a Melania, al cui interni vi sono profezie relative alla crisi della Chiesa ed anche alla futura Restaurazione, nonché alla figura personale dell’Anticristo.

La Salette non è solo questo. La Salette è anche una regola dettata dalla Madonna a Melania. La Vergine Santa ha chiesto la fondazione di una Congregazione religiosa di cui ha dettato gli statuti. Questi due poveri ragazzi dovettero passare per molte difficoltà, umiliazioni e sofferenze a causa dell’apparizione perché, purtroppo, c’erano questioni politiche molto serie. A quel tempo Napoleone III era imperatore in Francia. La Rivoluzione francese aveva già diffuso i semi di ateismo e ribellione a Dio. La Francia era una specie di pentola bollente in cui fermentavano tutti i principi rivoluzionari. Le sette segrete, Carbonerie e Massonerie varie, lavoravano sin dalla fine del Settecento per impiantare la Rivoluzione in tutta Europa. Poi arrivano questi due pastorelli analfabeti e dicono: “Abbiamo visto la Madonna, ci ha dato un messaggio, ci ha detto delle cose molto graviriguardo alla Chiesa e all’Europa”. Incominciano a preoccuparsi tutti, compreso l’Imperatore. Chissà perché questi personaggi, misteriosamente, facciano tutti un po’ come Pilato che aveva una certa percezione del divino e una forma deviata di timore religioso. Era così anche per l’Imperatore di Francia il quale temeva che, in questi segreti, ci fosse qualcosa di infausto che riguardasse lui e la Francia.

Purtroppo quel periodo era molto brutto e, proprio per questo, c’erano diversi vescovi posizionati nelle diocesi dall’Imperatore i quali rispondevano – ahimé – al regime francese; il vescovo di La Salette, Mons. Ginoulhiac, era stato incaricato da Napoleone III di catturare informazioni e scoprire se quei messaggi parlavano – e in che modo – di lui o di vicende che lo coinvolgessero. Mons. Ginoulhiac nutriva una supina venerazione per Napoleone III, lo considerava un grande imperatore e possibile restauratore (un salvatore insomma…). Quando interrogò Massimino sul segreto, si sentì candidamente rispondere che la Madonna gli aveva detto che Napoleone era “un aquilotto spennato” cioè un aquilotto che voleva volare troppo in alto. Nel segreto, infatti, si dice che quando Napoleone III avrebbe voluto essere imperatore e papa allo stesso tempo sarebbe finito male. Accade esattamente così. Napoleone entrò in conflitto con la Chiesa; ad un certo punto sembrava che ci fosse un accordo tra Chiesa e stato francese ma l’imperatore, in realtà, stava facendo solo il doppio gioco; si mise contro la Chiesa e così, esattamente come predetto, cadde. Si capisce che, in quel contesto, quando Massimino rivelò una cosa del genere parve sfacciata presunzione, un affronto. Fu giurata guerra, per tutta la vita, ai due veggenti, tant’è che si disse: “La Salette, devozione, ecc. va bene ma, i due veggenti con i loro segreti, sono un’altra storia, sono dei presuntosi e fanatici, vanno fatti fuori!”. E giù con calunnie su calunnie.

Ma ora esaminiamo gli eventi. Siamo a La Salette, Francia alpina, dipartimento di Isère. Due ragazzi stanno pascolando il gregge in questo silenzioso angolo di Francia (siamo a circa 1800 metri di altezza). Si chiamano Mélanie Calvat e Maximin Giraud, rispettivamente quindici ed undici anni. Non sono parenti. Si sono conosciuti casualmente (meglio sarebbe dire provvidenzialmente) il giorno prima dell’apparizione e, in quell’occasione, scoprono di essere entrambi originari del villaggio di Corps. Sono poveri e senza istruzione: a quell’epoca non conoscevano neanche il Padre Nostro e l’Ave Maria. Non erano due “santarelli”, tant’è che la Madonna li riprese, dolcemente ma in modo fermo:

“Fate bene la vostra preghiera, figli miei?”

“Così così”.

“Ah, figli miei! Bisogna farla bene, sera e mattina”.

Il grande evento dell’apparizione è uno stimolo per la santificazione dei veggenti, dovrebbe essere così; però non sempre, quando vengono prescelti, all’inizio, sono di santa vita; talvolta, può capitare, che non lo diventino neppure dopo le apparizioni. I pastorelli di Fatima, per esempio, non sapevano pregare correttamente il Rosario. Pregavano l’Ave Maria ridotta dicendo solo Ave Maria, Santa Maria. Pensavano solo a giocare – era comprensibile, erano molto piccoli e, così, a loro pareva di aver trovato una soluzione per pregare il “Rosario veloce”: Ave Maria, Santa Maria. Finivano in tre-quattro minuti e poi dicevano: “Abbiamo recitato il Rosario”! L’Angelo, però, appare e dice loro: “Cosa fate? Offrite costantemente all’Altissimo preghiere e sacrifici”, come a dire: siate moderati nel giocare e, soprattutto, più che al divertimento, dedicatevi alla preghiera e all’offerta di sacrifici. Ebbene si, l’Angelo dice queste cose a tre bambini! Riflettiamo.

Tornando a noi: la Madonna, a La Salette, non ha detto cose tanto diverse a Melania e Massimino. Le analogie sono numerose. Per esempio, Melania dice di aver visto come un globo di luce da cui emerse la figura della Madonna. Melania confidò: “Ci sembrava che il sole fosse caduto lì!” Questo dettaglio, senz’altro, richiama Fatima, l’apparizione di ottobre, allorché sembrò agli astanti che il sole dovesse cadere sulla Terra ed incenerirla. Tant’è che le persone incominciarono a fare delle confessioni pubbliche alla Cova d’Iria!, dicendo ad alta voce i propri peccati perché erano convinti che stesse venendo la fine del mondo. C’è, dunque, il richiamo al sole, a qualcosa che sembra apocalittico, ad un pericolo incombente. Il mondo, tuttavia, non è finito ancora, per divina misericordia: ma quanto ancora gli uomini potranno abusare della pazienza di Dio?

Tornando ai veggenti di La Salette, dicevamo della loro povertà. Le loro famiglie vivevano di stenti e nella più grande indigenza. Melania era cresciuta in una famiglia di otto figli. Veniva spesso lasciata per strada a chiedere l’elemosina. Era una ragazza taciturna, timida e solitaria. Massimino, invece, era ben diverso. Era un tipo molto vivace e spiritoso (anche troppo). Ebbene, cosa accadde il 19 settembre 1846? Dopo una mattina faticosa, Melania e Massimino si erano addormentati e, il gregge che avevano in custodia, si era allontanato. Affrettarono il passo per recuperare gli animali e, ritrovatili, cominciarono a scendere per fermarli quand’ecco che, a metà strada, comparve quel globo di fuoco. I due fanciulli furono presi da timore, si avvicinarono e videro una bellissima donna seduta con la testa tra le mani. Si trovavano al cospetto di una immagine dolorosa ma sfolgorante di luce intensissima.

C’è un Memoriale lasciato da Melania in cui descrive la Madonna. Per alcuni studiosi, si tratta della più bella descrizione della Santa Vergine mai fatta da un veggente. Massimino, da parte sua, non ha mai avuto una fidanzata, è stato tutto dedito alla missione ricevuta dal Cielo: far conoscere il messaggio della Madonna, la quale aveva detto ai due pastorelli:

“Farete conoscere questo messaggio a tutto il mio popolo”.

Melania e Massimino hanno sentito la responsabilità di questa grande missione della quale erano stati investiti: “Noi siamo niente, siamo nulla, due pastorelli ma la Madonna ci chiede questo e lo faremo!”. Massimino, certo, aveva dei limiti, non è un santo, aveva dei difetti però è sempre stato devotissimo alla Santa Vergine, moralmente ineccepibile e, soprattutto, “quando parlava di La Salette si trasformava”, dicono i testimoni del tempo. Massimino è morto relativamente giovane, a quasi quarant’anni. Fu anche zuavopontificio, per un breve periodo. Quando Vittorio Emanuele II dichiarò guerra alla Chiesa e scese con le sue truppe a Roma il giovane, animato da ardente zelo, disse: “Voglio difendere il Papa” e si arruolò. Però la vita militare non era per lui e, dopo sei mesi, lasciò.

Anche questa vicenda è esemplificativa di quanto si diceva della sua personalità: si vedono i limiti naturali ma anche quella spinta, quella generosità da cui sempre fu animato. Commovente sapere che, quando gli chiesero: “Perché non ti sei mai sposato?”,rispose: “Una volta che si è vista la Madonna, quale altra donna potrei desiderare?”. Risposta disarmante. È interessante riflettere su questo punto. Si, Massimino non era un santo secondo i nostri schemi e i nostri criteri eppure, ciò che conta davvero, è che è stato un testimone autentico dell’evento, fedele alla Madonna e alla missione che Ella gli aveva affidato, senza mai arrestarsi davanti ad alcuna sofferenze, difficoltà, umiliazione, incomprensione. Aveva persino provato ad entrare in due seminari e farsi certosino ma il tentativo fallì, un po’ perché non era tagliato per quel genere di vita e un po’ perché, per la persecuzione che infuriava contro di lui e contro Melania, non godeva di buona fame e nessuno voleva compromettersi accogliendolo.

Chiudo questa parentesi su Massimino. Più avanti diremo qualcosa in più su Melania. Ora continuiamo con il racconto dell’apparizione. Melania e Massimino, dunque, sono alla presenza di questa meravigliosa figura femminile, seduta su una roccia, con la testa fra le mani, tristissima, in lacrime. Sta davanti a loro, non capiscono da subito che si tratta della Madonna. Per lungo tempo dissero: “Noi abbiamo visto una signora”. Quando raccontarono in paese dell’apparizione, furono le persone a riconoscere: “Non può che essere la Beata Vergine Maria, è Lei!” I veggenti, però, non vollero mai affermarlo perché la Madonna non disse mai “Io sono la Vergine Maria”. La Madonna, nel rivolgersi a Melania e Massimino, andò subito al punto. Solitamente, nelle apparizioni, la Madonna si presenta sempre. A volte non da subito (come Fatima e Lourdes) ma, a La Salette, c’è un caso singolare: l’apparizione non si è MAI presentata. Viene da chiedersi il perché. Presumibilmente perché la Sua UNICA (e non solamente principale) preoccupazione era quella di CONSEGNARE un messaggio di grande urgenza oltre che importanza, a tutto il suo popolo, come disse. Non c’era tempo per presentarsi. La Chiesa avrebbe capito da sola chi era quella Bella Signora.

“Avvicinatevi figli miei, non abbiate paura. Sono qui per annunciarvi un grande messaggio. Se il mio popolo non vuole sottomettersi sono costretta a lasciar libero il braccio di mio Figlio. Esso è così forte e così pesante che non posso trattenerlo!”

Una Signora piangente, con le mani che le nascondono il volto. E queste le sue prime parole:

“Se il popolo non si sottomette io non posso più trattenere la Giustizia di Dio!”

Un po’ forte, come messaggio! Quasi a scardinare, giocando d’anticipo, qualsiasi obiezione, qualsiasi discorso dolciastro, qualsiasi prospettiva – così di moda oggi – semplicistica, sentimentalista, inutile e sterile, con cui si getta alle ortiche tutto il discorso sulla Giustizia di Dio fondata sul dovere degli uomini di osservare i le sue leggi e i suoi comandi.

Così scrivono due autori, debitori della Vergine di La Salette e appassionati del Suo messaggio:

“LA SALETTE è l’aspetto serio del cristianesimo. È il dramma della scelta fra salvezza e perdizione eterna alla quale ognuno è convocato. NON IRRIDETUR DEUS, Dio non si prende in giro. Per questo, parole come quelle della Madonna piangente davanti a Mélanie e Maxim saranno sempre inaccettabili per ogni aspettativa cristiana che voglia andare d’accordo con le mode del momento” (Leon Bloy);

 

 

“Qualche spirito è colpito dalle “minacce” contenute nelle parole della Vergine apparsa nel settembre del 1846 sui pascoli di un’alta montagna nella diocesi di Grenoble (a La Salette, ndr). Dicono: “Non possiamo credere a un Dio crudele”. Ma così si dimentica che le cosiddette “minacce” non sono che promesse divine respinte. Dio non è “crudele” che nella misura in cui gli uomini, chiudendo il cuore alla Grazia, gli impediscono di esercitare la Sua bontà. Il rifiuto viene da noi. Il Dio cristiano non può salvarci senza che noi lo vogliamo. Dio non ha certo da punirci attivamente: basta che Lo respingiamo da noi perché, abbandonati alla pesantezza del peccato, rotoliamo fatalmente verso il fondo dell’abisso” (Gustave Thibon).

La Giustizia va sempre insieme alla Misericordia. In Dio, tutte le perfezioni si identificano all’unica Essenza divina: non può esserci, in Lui, Misericordia senza Giustizia. Noi stessi sentiamo la necessità della giustizia umana perché siamo fatti per la giustizia, ne portiamo dentro il senso innato. Ora, giustizia umana non ve n’è. Cosa accadrebbe, dunque, se Dio non fosse giusto? Sarebbe un disastro! Se neppure Dio è giusto, se neppure Lui farà giustizia, davvero allora ci sarebbe da avvilirsi e disperarsi! Chi lo nega, Egli è infinita misericordia ma misericordia non è misericordismo. Che cosa è il misericordismo? È, in una parola, un’eresia bella e buona! Si, una falsificazione della misericordia che è l’attributo più grande di Dio. Di conseguenza, il misericordismo è la più terribile di tutte le menzogne esattamente perché è l’assassinio del più grande attributo di Dio. Misericordia significa che Dio è buono e vuole salvare tutti, dà a tutti i mezzi per la salvezza e prova fino alla fine a salvare i suoi figli. Ma l’uomo può rifiutare la grazia, può ostinarsi nel peccato e, quindi, può dannarsi. Il misericordismo, invece, dice che a Dio non importa nulla della libertà dell’uomo e, alla fine, tutti in Paradiso! Il misericordismo, in pratica, dice “pecca fortemente e, se ti pare, credi in Dio (qualsiasi)”. Così, finisce per togliere di mezzo persino la clausola di Lutero che diceva “pecca fortiter et crede fortius” (pecca fortemente e credi ancora più fortemente): “Se credi più di quanto pecchi non c’è problema; nessun problema se sei un delinquente, un immorale, un trasgressore della legge di Dio; ti salva Dio gratuitamente”. Vergognoso. Eppure, il misericordismo fa addirittura peggio (il che non è facile); dice: “Pure se non credi o credi quel che ti pare non ti preoccupare, è lo stesso!” È una bella eresia, no?

Questo illudere le persone e farle “dormire tranquillamente” nei loro vizi e peccati non funziona e non può funzionare. Esiste la coscienza: c’è e fa sentire la sua voce; Si, è vero che si può arrivare ad un punto in cui la coscienza non parla più a seguito del continuo disprezzo della voce interiore, del suo richiamo. Dio, ad un certo punto, si ritira. Questo – dicono l’esperienza comune, i Padri della Chiesa, i grandi santi – è il più grande castigo di Dio: il ritirarsi di Dio. Finché Dio corregge, finché usa la sferza della sofferenza – che sia una malattia o qualsiasi altro genere di dolore – per riportarti sulla retta via c’è ancora speranza ma quando Dio ti lascia, allora è finita: quando Dio si ritira arriva “quell’altro” che rovina temporalmente ed eternamente, torturando e vessando interiormente e esteriormente con spietatezza illimitata.

Quindi parlare della Giustizia di Dio è importante, anzi fondamentale. Non per il gusto di spaventare ma per essere rimessi sulla via retta, della verità e della giustizia, la via della fede. Uno dei punti del messaggio di La Salette lo troviamo proprio in questa parola: GIUSTIZIA DIVINA. Sicuramente la Madonna prevedeva quello che stava per accadere: gli avvenimenti ecclesiali, le mode di pensiero dentro e fuori dalla Chiesa, il cumulo di sciocchezze e eresie degli anni a venire. La Madonna sapeva che sarebbe accaduto tutto quanto vediamo, sentiamo e viviamo. Quanto, allora, sono importanti questi appelli celesti, per nulla da prendere sottogamba!

Continua il messaggio:

“Da quanto tempo soffro per voi. Poiché ho ricevuto la missione di pregare continuamente Mio Figlio, voglio che non vi abbandoni ma voi non ci fate caso. Per quanto pregherete e farete mai potrete compensare la pena che mi sono presa per voi”.

Affrontiamo integralmente, il messaggio cogliendo i concetti fondamentali:

“Vi ho dato sei giorni”…

La Madonna è concreta, vede delle situazioni che non vanno bene, che non sono in accordo alla volontà di Dio e va a colpire proprio quelle perché se non si riforma realmente e concretamente la vita, a che serve parlare? In quell’area della Francia vi erano due problemi grossi, la Madonna lo dice:

“Vi ho dato sei giorni per lavorare, mi sono riservata il settimo e non me lo volete concedere!”

Le persone lavoravano anche la domenica e ci sarebbe da fare delle attualizzazioni. Oggi non si parla più di peccato o, se si parla, se ne parla solo in maniera sociologica cioè sembra che gli unici peccati – qualora siano considerati ancora tali – siano solo quelli contro il prossimo (per la serie: se “ti rubo i soldi, se ti imboroglio”) ma, le cose che riguardano Dio, non esistono: il terzo comandamento radiato dalle Tavole della Legge: “Ricordati di santificare le feste!”.

Quando a una persona si ricorda il dovere grave della partecipazione alla Messa festiva ci si sente quasi sempre rispondere: “Ma che vuoi che sia la Messa, ho fatto del male a qualcuno? “Tu hai offeso Dio, vuoi capirlo o no?? Dio non esiste, per l’uomo d’oggi. Questo è il problema. L’unica cosa che, al massimo, bisognerebbe sistemare: “Beh, se sono proprio delinquente cercherò di non eccedere”. Oggigiorno, infatti, sembra che gli unici ad essere condannati debbano essere i mafiosi ed i camorristi; non che non vada condannata la malavita, intendiamoci, ma questa non è l’unica categoria di peccatori. Parliamo, ad esempio, di chi BESTEMMIA. La bestemmia fiorisce sulle labbra delle persone in una maniera terrificante, anche dei più giovani. Ci sono delle persone che non riescono a dire tre parole senza metterci dentro una bestemmia e quando si prova a correggerle, c’è tra queste chi si arrabbia pure: “Fatti gli affari tuoi!”

Vi racconto questo fatto, mi trovavo sul treno e c’era una donna dell’est Europa (ucraina, polacca, moldava non so), nervosissima, arrabbiatissima; ha preso a parole tutte le persone che le stavano intorno. Ad un certo punto lancia una bruttissima bestemmia contro la Madonna, stava vicino a me e le ho detto: “Non bestemmi!” e lei ha risposto: “Eh, saranno fatti miei!” ed io ho replicato: “No, sono fatti anche miei perché sta offendendo anche me: io credo in chi lei bestemmia!” A quel punto, quando mi sono messo in mezzo, si è fermata. Queste persone non se ne rendono conto ma se ci fosse stato un musulmano là e quella donna avesse offeso Maometto, chissà cosa sarebbe successo! Non so perché gli unici stolti dobbiamo essere sempre noi cristiani che, quando viene offeso il nostro Dio, l’unico vero Dio, nessuno interviene a difenderlo, con la scusa che siamo liberi, ognuno fa quello che gli pare, e sciocchezze del genere. Ma cosa diciamo? Che diritto ha una persona di offendere Dio?

Questo per dirvi che i peccati contro Dio sono la prima cosa, il primo problema. La Madonna, a La Salette, non dice: “Fate delle ingiustizie, è questo che appesantisce il braccio di mio Figlio“; no, ma “Non andate a Messa la domenica e anche i carrettieri non sanno che bestemmiare il nome di mio Figlio, queste sono le due cose che appesantiscono tanto il braccio di mio Figlio!”. Riflettiamo su questo. La Santa Vergine è venuta a rimproverare il popolo per la trasgressione dei primi comandamenti, il secondo e il terzo in particolare, perché Dio è più importante di tutto il resto. A me dispiace per le persone d’oggi. Va tanto di moda questa pseudo-morale laica, anche tra i personaggi dello spettacolo, dello sport, sembra che basti fare un po’ di beneficienza (che poi non costa niente a chi guadagna milioni di euro), far costruire un orfanotrofio in Africa e la coscienza è a posto: “Io faccio opere di bene, sono buono”, ti dicono. Ma come si fa ad essere buoni e giusti se si calpestano i comandamenti più importanti? La giustizia dell’uomo si vede in rapporto a Dio e al prossimo: chi rispetta e onora Dio e il prossimo è buono e giusto ma chi rispetta il prossimo e non rispetta Dio non è buono e giusto: Dio non può essere accantonato come una faccenda irrilevante!

E non è finita qui: nel messaggio la Madonna preannuncia dei castighi perché il male produce male, dobbiamo capirlo questo: chi semina vento raccoglie tempesta, dice saggiamente il proverbio. Se potessimo vedere tutti i peccati che si commettono sulla Terra in questo momento resteremmo fulminati! Dio li vede e non ci castiga ancora, almeno non come meriteremmo, cioè incenerendo la Terra! Questa è una grande misericordia però attenti a non prenderci gioco di Dio perché l’Onnipotente sa anche castigare quando è necessario. Parole della Vergine Addolorata:

“Se il raccolto si guasta la colpa è vostra. Ve l’ho fatto vedere lo scorso anno con le patate. Voi non ci avete fatto caso anzi, quando ne trovavate di guaste, bestemmiavate il nome di mio Figlio. Esse continueranno a marcire e quest’anno a Natale non ve ne saranno più.”

Quando qualcosa va male, come immediata reazione cosa fanno oggi tanti sciagurati? Bestemmiano! Se la prendono con Dio! “Ma come? – ci sarebbe da rispondergli – Non hai pensato a Dio per tutta la tua vita, vivi da ateo e adesso che le cose ti vanno male ti ricordi di Dio ma non per chiedergli aiuto piuttosto per bestemmiarlo! Abbiamo davvero perduto il senno! Abbiamo superato il limite! Parliamoci chiaro: Dio c’è sempre o non c’è mai. Se non c’è mai non c’è e non ce la si può prendere con Lui se le cose vanno male. Prenditela con te stesso, prenditela con l’imbroglione con cui lavori... ma non osare oltraggiare Dio. Piuttosto se Dio esiste, come di fatto esiste, tu devi ringraziarlo quando le cose vanno bene e, quando vanno male, chiedergli umilmente aiuto, non bestemmiarlo! Basta davvero, ci dobbiamo scuotere una volta per tutte e biasimare questi comportamenti degni di folli.

La Madonna lo dice chiaro: oltre ad offendere Dio, il male fa male a voi stessi. Poi vi trovate nei guai perché, quando non ci sono più patate, uva, grano, la gente muore di fame; e poi le malattie. Se si vanno a leggere i resoconti storici di quel periodo ci fu un vero disastro e non solo in Francia ma in gran parte dell’Europa. La Madonna, attraverso i suoi vibranti richiami a La Salette, voleva far passare questo concetto: “Attenzione! Meditate bene, uomini, perché sta succedendo questo; non succederebbe se foste giusti e retti verso Dio e verso il prossimo ma non lo siete e allora ecco le conseguenze della vostra cattiva condotta”.

Melania faceva fatica a capire perché la Madonna parlava in francese, lingua che i ragazzini non conoscevano bene. Infatti, aveva scambiato la parola “patate” con “mele” (in francese pommes: mele; pommes de terre: patate). Notando la difficoltà, la Madonna dice:

“Voi non capite figli miei? Ve lo dirò in un altro modo”

e inizia a parlare in dialetto, il patois:

“Se avete del grano non seminatelo, quello seminato sarà mangiato dagli insetti. Quello che maturerà cadrà in polvere al momento della battitura e sopraggiungerà una grande carestia. Prima di essa, i bambini al di sotto dei sette anni saranno colpiti da tremiti e moriranno fra le braccia di coloro che li terranno, gli altri faranno penitenza con la carestia. Le noci si guasteranno, l’uva marcirà”.

È un preannuncio micidiale! In ogni caso, quando un’apparizione è vera, non si trovano soltanto profezie apocalittiche ma viene sempre dato il rimedio, viene sempre indicata la vita giusta da percorrere. Anche a La Salette, la Madonna assicura:

“Se si convertono, le pietre e le rocce si muteranno in mucchi di grano e le patate nasceranno da sole nei campi,

come a dire: Se vi convertite, se operate il bene arricchirete così tanto di benedizioni la Terra che le patate verranno fuori per virtù divina. Ecco, di seguito, un bel commento su questo punto: 

“È la dinamica evangelica che la Madonna viene a ripresentare in tutto il suo senso ed in tutta la sua urgenza a La Salette l’appello della Vergine nella sostanza è lo stesso di quello di Cristo: ‘Cercate prima il Regno di Dio e la Sua Giustizia e tutte queste cose vi verranno date in aggiunta’. La Vergine richiama il suo popolo all’osservanza dei Comandamenti di Dio e dice, in pratica, che se mettiamo Dio al primo posto tutto il resto ci verrà dato in abbondanza mentre, se dimentichiamo Dio, anche le cose materiali ci verranno a mancare. In un certo senso si rivela come un commento al salmo che dice: ‘Stai lontano dal male ed avrai sempre una casa’; se camminiamo sulla retta via siamo illuminati dalla benedizione di Dio ma, se percorriamo un itinerario che non segue i Comandamenti Divini, quello che ci fa da segnale indicatore è l’inganno satanico”.

Ritorniamo al messaggio. La Signora, a questo punto, interroga i pastorelli:

“Fate bene le vostre preghiere bambini miei?”

Essi francamente rispondono:

“Signora, veramente non troppo!”

E la Madonna replica:

“Ah bambini miei bisogna farle bene: sera e mattina!”

Davvero commovente è vedere come la Madonna si adatti ai suoi interlocutori; non chiede di colpo “dieci rosari al giorno” a chi non faceva bene neppure le preghiere del mattino e della sera… comincia dal poco però, quel poco, vuole che lo si osservi e pratichi con fedeltà e costanza perché, da quel poco, si avanzerà di grazia in grazia, di virtù in virtù, di merito in merito. Continua la Madonna:

“Quando non avete tempo dite almeno un Pater ed un’Ave Maria; quando, invece, avete più tempo ditene di più. A Messa non vanno che alcune donne anziane, gli altri lavorano la domenica tutta l’estate e l’inverno. Quando non sanno che fare, non vanno alla Messa che per burlarsi della religione”.

Questo messaggio è stato riconosciuto autentico dalla Chiesa, vero? Si, ebbene: leggete cosa dice la Madonna:

“In Quaresima vanno alla macelleria come dei cani!”

La Madre celeste tutta dolcezza, tutta misericordia usa un’espressione del genere: possibile?? Si, possibile! Riflettiamo anche su questo: CHIAMARE PECCATO IL PECCATO MA NON A METÀ, COSÌ COME È. Questa non è mancanza di tatto, come si sarebbe portati erroneamente a pensare: è opera di verità, è opera di giustizia, è opera di vera carità. La Madonna non può sminuire il peccato e tutto il suo messaggio è una recriminazione forte contro ciò che offende Dio e nuoce spiritualmente all’uomo. Perciò La Salette, oggi, è di grandissima attualità ma è anche dimenticata, meglio sarebbe dire boicottata, soprattutto dal clero odierno. Volutamente, scientemente. Oggi i problemi di cui la Madonna ha parlato ci sono, eccome! E sono i principali! I Comandamenti, soprattutto quelli della prima tavola, chi li osserva più? E poi si sono moltiplicati a dismisura i peccati contro tutti gli altri comandamenti, come ovvia conseguenza. Si capisca una buona volta: i peccati contro Dio sono più gravi dei peccati contro il prossimo. E’ evidente che ciò non comporta che Dio si debba trattarlo bene e gli uomini si debbano trattarli male, questo sarebbe falso cristianesimo, lo sappiamo. Eppure la cosa più importante da ricordare, oggi, è quanto dice la Madonna a La Salette perché l’uomo contemporaneo, in realtà, non pensa per nulla ai peccati contro Dio, per lui semplicemente non esistono. La Messa festiva non esiste, la bestemmia un semplice intercalare, un colorito modo di esprimersi.

Questo per quanto riguarda il messaggio pubblico. Adesso dobbiamo dire qualcosa a proposito dei SEGRETI. Durante l’apparizione, dopo quanto riferito, la Madonna rivela qualcosa in modo distinto prima a Massimino e poi a Melania: per l’appunto, i segreti.

I segreti di La Salette hanno creato tante polemiche quanto quelli di Fatima. Sostanzialmente è stato fatto con i segreti di La Salette la stessa cosa che è stata fatta con quelli di Fatima. Dove l’errore d fondo? Per Fatima hanno detto: Le apparizioni di Fatima nel 1917: tutto vero, tutto approvato dalla Chiesa; ma le rivelazioni dopo il 1917 (e quindi tutte le rivelazioni successive donate da Gesù e Maria a Suor Lucia) sono tutte fantasie di una suora (sic!). I detrattori di La Salette sono stati ancora più numerosi di quelli di Fatima, in quanto c’era tutto quel fermento politico di cui dicevo prima. Oltre a ciò, i due veggenti erano due ragazzini semplici e ignoranti, non sapevano neanche bene chi fosse Napoleone III, ne avevano sentito parlare ma non pensavano di essere coinvolti in questioni politiche così importanti, lo hanno capito solo dopo.

La Salette è stata approvata subito, dopo due anni, è stata l’approvazione più veloce nella storia delle apparizioni mariane. Cosa dicono i critici? La Salette fino al messaggio pubblico, va bene. Tutto il resto, fantasie di due ragazzini stravaganti… ed hanno fatto in tutti i modi per far passare l’idea che Melania e Massimino fossero inattendibili e instabili, paranoici e persino mossi da intenzioni anticlericali per vendetta personale. In realtà, le cose non stanno così. Massimino non era un santo però ha avuto una grande integrità, una grande dignità; di questo abbiamo già riferito. Melania, da parte sua, era un’anima mistica. San PIO X, un giorno, la chiamò “la nostra santa”. A parte qualche lieve difetto (era molto vivace, quando c’era da rispondere rispondeva; ella stessa diceva “Questo lo devo migliorare”), era una figura di provata virtù e Sant’Annibale di Francia, fondatore delle Suore del Divino Zelo, la prese sotto la sua tutela e direzione spirituale nell’ultima fase della sua vita, affidandole la direzione di una delle case per ragazze da lui fondate. E fu proprio questo grande santo a lasciare testimonianze bellissime sulla santità di Melania. Era convinto che l’incompresa e perseguitata veggente fosse una mistica e, dello stesso avviso, furono i vescovi di Castellammare e di Lecce (Mons. Petagna e Mons. Zola). In vita fu favorita di importanti esperienze mistiche, molte delle quali legate alla Passione del Signore da lei rivissuta e condivisa. Il suo corpo riposa ad Altamura, in provincia di Lecce.

Nel 1999 un sacerdote francese, Michel Corteville – che stava studiando per la sua tesi di laurea su La Salette – ha avuto la possibilità di accedere agli archivi della Congregazione per la Dottrina della Fede e lì ha trovato i Segreti di La Salette, cioè i testi autografi di Melania e Massimino che furono inviati a Pio IX nel 1851. Al Papa Pio IX, infatti, pervenirono questi due testi, li lese e credette al contenuto. Furono, poi, archiviati e non se ne seppe più nulla. Fino al momento in cui , nel 1999, Corteville ha ritrovato i documenti manoscritti. Fu, così, finalmente dimostrato che non solo i veggenti non si erano inventati i segreti ma che i contenuti che circolavano – e che si consideravano ingiustamente dei falsi, per cui si usava screditare i veggenti – erano invece veritieri. Dopo il rinvenimento è stato così possibile – un po’ alla volta – procedere alla riabilitazione dei veggenti. In realtà, purtroppo, siamo appena all’inizio della riabilitazione. I due pastorelli non sono degli ingannatori, come si è voluto sempre far credere. Nel miglior libro in lingua italiana su La Salette – “I segreti di La Salette” di padre Antonio Galli – si trova ben sintetizzata tutta storia del ritrovamento dei segreti, un’accorata difesa dei veggenti di La Salette e, più in generale, del carisma profetico contestato. Sono raccolte, inoltre, numerose testimonianze di prima mano di tante persone che hanno conosciuto Melania e Massimino. A seguire, una significativa dichiarazione del padre galli su Melania, estratta da questo libro:

“La vita di Melania non si è svolta in un monastero come è avvenuto per Caterina Labourè, Bernardette Soubirous, Faustina Kowalska, Lucia di Fatima ma da Grenoble a Darlington, dove è rimasta sei anni come monaca carmelitana; da Darligton a Marsiglia con una puntata a Cefalonia; da Marsiglia a Castellamare di Stabia; da Castellamare di Stabia a Roma; poi a Corps ed Aix-en,Provence, a Cannes e di nuovo a Marsiglia; poi Lecce, Galatina, Messina, Moncalieri, Doux per poi concludersi ad Altamura. In ognuna di quelle località, oltre a pregare ed a mortificarsi, ha svolto varie attività: ha insegnato, ha scritto, ha curato orfani ed infermi, ha lottato anche duramente quando doveva difendere le verità espresse da Maria Santissima sulla montagna, è stata esclusa dai voti, è stata esclusa dalla Congregazione delle Passioniste, privata dei sacramenti dal cardinal Perreaux (che era uno che seguiva Napoleone III), diffidata dallo scrivere i suoi messaggi, oltraggiata, disprezzata, dileggiata come una pazza dopo aver reso pubblico il segreto custodito per anni gelosamente nel cuore! Ad un esame spassionato della vita della veggente, basandosi anche sulle documentazioni più recenti, si deve ammettere che, nella vita della Calvat, le luci superano di gran lunga le ombre. Una vita crocefissa come la sua, le straordinarie esperienze mistiche di cui fu beneficiata non disgiunte da una pietà profonda, una umiltà esemplare, una purezza angelica, una carità sublime, una pazienza straordinaria, fanno di lei una creatura eccezionale”.

Torniamo ai Segreti. Cosa ne è stato? Nell’estate del 1851, assillato dal cardinale di Lione de Bonald, il vescovo de Bruillard ordinò ai due veggenti di scrivere il segreto che avevano ricevuto durante l’apparizione. Massimino lo fece il 3 luglio, Melania il 6 luglio ma, entrambi, chiesero che fosse consegnato tutto direttamente al Papa cosicché de Bruillard inviò immediatamente le buste a Roma per mezzo dei sacerdoti Rousselot e Gerin che vennero ricevuti il 18 luglio da Pio IX. La relazione dei due delegati ricostruisce quanto accadde. È significativo vedere la reazione di Papa Pio IX davanti a questi due scritti: vale quanto un’approvazione dei segreti. Le parole del Papa sono di grade valore ai fini del discorso sull’autenticità dei due messaggi profetici:

“Sua Santità girò le lettere in nostra presenza, le lesse e, commentando quella di Maximin, disse: ‘C’è qui il candore e la semplicità di un bambino!’ Noi rispondemmo che questi fanciulli erano dei piccoli montanari che da qualche mese frequentavano la scuola. Dopo aver scorso lo scritto di Melania, Sua Santità ci disse: ‘Devo rileggere questa lettera con calma!’. Durante la lettura, una certa emozione si manifestò sul volto del Santo Padre, le sue labbra si contrassero, le sue guance si gonfiarono. Conclusa la lettera il Santo Padre ci disse: ‘Sono flagelli di cui la Francia è minacciata ma ella non è la sola colpevole. La Germania, l’Italia e tutta l’Europa lo sono e meritano castighi. Ho meno da temere da Prouhdon (l’anarchico francese che ha fatto una vera guerra contro Dio) che dall’indifferenza religiosa e dal rispetto umano. Non è senza motivo che la Chiesa è chiamata militante e ne vedete qui – a questo punto il Papa si portò la mano destra sul petto – il Capitano’.

Qualche tempo dopo a padre Silvain Marie Giraud – Superiore dei Missionari di Nostra Signora di La Salette che chiedeva al papa qualche notizia sulle confidenze dei due veggenti – Pio IX rispose:

“Voi volete sapere il segreto di La Salette? La radice dei segreti è questa: se tutti non decideranno coscientemente di far penitenza saremo perduti”

Si tratta della stessa frase di Gesù riportata nel Vangelo di Luca (13, 1-5), quando vengono dal Signore dei giudei e gli riferiscono di una rivolta stroncata nel sangue da Pilato. Alchè, Gesù rispose:

Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Sìloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo”

Chissà perché queste frasi del Vangelo non si ricordano mai! Ebbene si, Gesù ha detto anche questo: stesso tenore delle parole riferite della Madonna nel suo addolorato e accorato messaggio a La Salette. Puro Vangelo, solo che ormai il Vangelo è annacquato, confuso, decurtato, stravolto, non si annuncia più qual è e, di conseguenza, non è più messaggio di salvezza ma di illusione di salvezza.

Del Segreto di Melania ci sono varie versioni (p. s. commento al Segreto di Melania): la prima, la più breve di tutte, è quella che lesse Papa Pio IX. Fu un riassunto compilato su richiesta del papa. Nel 1853 la veggente compilò un altro riassunto per il vescovo mons. Ginoulhiac, cedendo alle insistenti richieste di quest’ultimo. Nel 1858, scaduto il tempo di silenzio fissato dalla Madonna, stese il testo integrale a Darlington, in Inghilterra, dove viveva come carmelita e lo inviò ancora a Pio IX. Uscita dal Carmelo (dove era trattenuta a forza), a Marsiglia riscrisse il segreto che, fatta eccezione di piccole varianti, concorda con quello pubblicato a Lecce nel 1879. Questo l’esatto excursus del segreto di Melania, molto più travagliato rispetto a quello di Massimino (p. s. commento al Segreto di Massimino), più breve e consegnato nel 1851 al Papa.

Alla luce di quanto esposto, si comprende perché il testo apocalittico pubblicato del 1879 sia decisamente più ampio di quello consegnato al Papa nel 1851 e ritrovato in Vaticano dall’abbé Corteville. Quando Melania si trovava a Castellammare di Stabia, si impegnò per la pubblicazione del segreto secondo la volontà della Madonna. Il vescovo di Lecce, mons. Zola, approvò il contenuto di quella rivelazione e lo fece pubblicare con l’Imprimatur della Diocesi. Si tratta del famosissimo testo del 1879 (la versione che si trova dappertutto in internet, sui libri, ecc.). Quando c’è un imprimatur ecclesiastico su uno scritto, significa che la Chiesa si impegna a garantire che, al suo interno, non vi è nulla che offenda la dottrina cattolica e nulla che la contraddica. Questo è molto importante perché ci sono delle sezioni molto drammatiche: si parla persino dell’anticristo, si parla della fine dei tempi. Cosa pensare? Innanzitutto questo: niente di questo è fuori dal Vangelo e dalla dottrina cattolica. E’ bene ricordarlo (e sottolinearlo).

Anche se, in seguito, ci sono state polemiche, censure, ecc. c’è questo imprimatur di Mons. Zola. La difficile accoglienza, allora, non dipese dall’ortodossia del contenuto ma dalla difficile situazione politica d’allora come anche anche dall’ostilità di certe figure ecclesiastiche di spicco a causa del fastidio e dell’imbarazzo verso rivelazioni così forti. Mons. Zola, invece, dopo un anno dalla pubblicazione del segreto (quando avvennero le prime polemiche) fece una difesa del messaggio dicendo: “Io l’ho fatto leggere ai migliori teologi che conosco, a persone di fede genuina cattolica e tutte hanno schiettamente approvato e sono rimasti stupiti del contenuto di questo testo”.

A seguire, qualche sezione saliente del segreto.

“I sacerdoti i ministri di Mio Figlio, i sacerdoti per la loro cattiva condotta, le loro irriverenze, la loro empietà nel celebrare i santi misteri, per l’amore del denaro, per l’amore degli onori e dei piaceri sono diventati cloache d’impurità! Guai ai preti ed alle persone consacrate a Dio che, per la loro infedeltà e la loro cattiva condotta, crocifiggono di nuovo Mio Figlio! I peccati delle persone consacrate a Dio gridano verso il Cielo e attirano vendetta. I capi, i condottieri del popolo di Dio hanno trascurato la preghiera e la penitenza ed il demonio ha ottenebrato la loro intelligenza. Sono diventate quelle stelle erranti che il vecchio diavolo trascinerà con la sua coda per farli perire. Dio permetterà al vecchio serpente di mettere divisione tra i regnanti in ogni società, in ogni famiglia. Soffrirete pene fisiche e morali. Dio abbandonerà gli uomini a sé stessi”.

Questo è un po’ quello che sta succedendo, è un po’ come se Dio si fosse ritirato, non totalmente perché continua la Sua presenza nella Chiesa ma in maniera ridotta e cenacolare. Si tratta di una presenza operante in e attraverso piccoli gruppi di vescovi, sacerdoti e fedeli laici. A livello generale di Chiesa, tuttavia, sembra davvero che la retta fede si sia perduta e che Dio abbia abbandonato il Suo Santuario.

“Parecchi abbandoneranno la fede: il numero dei preti e dei religiosi che si separeranno dalla vera religione sarà grande, fra costoro vi saranno anche dei vescovi”

La Madonna non dice il tempo in cui si realizzerà tutto questo però, leggendo il testo, sembra esserci una connessione molto forte con quello che sta succedendo oggi.

“I libri cattivi si diffonderanno sulla Terra e gli spiriti delle tenebre diffonderanno dappertutto un totale rilassamento per quello che riguarda il servizio di Dio” -una svogliatezza generale che purtroppo vediamo anche ai giorni nostri.

Ad un certo punto però, dopo questi preannunci tutt’altro che rassicuranti, la Madonna fa una meravigliosa promessa e pare che, in queste parole, stia annunciando quello che a Fatima chiamerà il Trionfo del Mio Cuore Immacolato. Nelle grandi profezie dei secoli passati, infatti, ci sono riferimenti costanti a questa Restaurazione futura della Chiesa e della società. Sembra che siamo prossimi… una restaurazione predetta anche da grandi Santi quali san Bonaventura, santa Caterina, sant’Ildegarda etc., tutte figure di grande rilievo. Ecco il testo:

“Gesù Cristo con un atto della sua misericordia grande per i giusti comanderà ai suoi angeli che tutti i suoi nemici siano messi a morte. Improvvisamente i persecutori della Chiesa di Gesù Cristo e tutti gli uomini dediti al peccato moriranno e la terra diventerà come un deserto. Allora si farà la pace, la riconciliazione di Dio con gli uomini; Gesù Cristo sarà servito, adorato e glorificato; dappertutto fiorirà la carità. I nuovi re saranno il braccio destro della Santa Chiesa, che sarà forte, umile, pia, povera, zelante e imitatrice delle virtù di Gesù Cristo. Il Vangelo sarà predicato dappertutto e gli uomini faranno grandi progressi nella fede perché vi sarà unità tra gli operai di Gesù Cristo e perché gli uomini vivranno nel timor di Dio”.

È un bel preannuncio che ci fa ben sperare secondo la logica delle rivelazioni mariane – Fatima su tutte – per cui, dopo i castighi, le tribolazioni e le persecuzioni, verrà un tempo nuovo. Potremmo essere prossimi. Certi segni dei tempi fanno pensare che lo siamo davvero. In ogni caso, questa stagione di rinnovamento nella Chiesa e nella società mondiale deve venire e noi, in qualche modo, siamo con-costruttori. Un autore, in rapporto al Trionfo del Cuore Immacolato, portava l’esempio dei costruttori delle cattedrali nel Medioevo. La cattedrale non è una chiesetta come i ridicoli cubi che si costruiscono oggi… non ci vuole tanto a metterli in piedi! Invece, per le cattedrali d’un tempo, le cose stavano in maniera ben differente. Ci volevano anche cento anni o più per realizzarle e, chi iniziava i lavori, sapeva bene che, quasi sicuramente, non avrebbe visto con i suoi occhi l’opera completata. Chi vi lavorava, tuttavia, era consapevole di dare un contributo reale, effettivo alla realizzazione dell’edificio; erano i fedeli stessi che lavoravano in prima persona, oltre a sostenere economicamente l’impresa. Il Trionfo del Cuore Immacolato di Maria può essere pensata così, come una CATTEDRALE SPIRITUALE MONDIALE che sarà instaurata sulla Terra: Noi tutti, se vogliamo, possiamo offrire il nostro contributo. Se vedremo il Trionfo in atto gloria a Dio! Se non lo vedremo non deve mancare la nostra generosità: dobbiamo deporre, nelle mani delle generazioni future, un aiuto importante e prezioso al quale loro stesse aggiungeranno i loro sforzi.

Per concludere, nello stesso straordinario segreto, la Madonna rivelò qualcosa di davverol bello riguardo agli Apostoli degli Ultimi Tempi. Vi troviamo dei paralleli molto belli con il Trattato di San Luigi di Montfort. Ecco in che modo la Santa Madre, diversi decenni prima di Fatima, qui a La Salette, aveva preannunciato e predetto l’avvento degli APOSTOLI MARIANI che verranno, segnati dalla VERA CONSACRAZIONE A LEI per combattere le battaglie spirituali del presente e del futuro.

“Io rivolgo un urgente appello alla Terra, io chiamo i veri imitatori di Cristo fatto uomo, il solo vero Salvatore degli uomini, io chiamo i miei figli, i miei veri devoti, quelli che si sono dati a me perché io li conduca al mio Divin Figlio, quelli che io porto per così dire tra le mie braccia, quelli che sono vissuti nel mio Spirito. Infine, io chiamo gli Apostoli degli ultimi tempi, i discepoli di Gesù Cristo che sono vissuti nel disprezzo del mondo e di loro stessi, nella povertà, nell’umiltà, nel disprezzo del mondo e nel silenzio, nella preghiera e nella mortificazione, nella castità e nell’unione con Dio, nella sofferenza e sconosciuti al mondo: è il tempo che vengano ad illuminare la Terra. Andate! Mostratevi come miei cari figli, io sono con voi!”

Quali sono state le ultime parole di Gesù prima di ascendere al Cielo? “Io sono con voi tutti i giorni sino alla fine del mondo!”. Stessa promessa fa la Madonna si suoi figli. E termina il suo appello con queste parole, scultoree e cariche di vigore:

“Io sono con voi purché la vostra fede sia la luce che vi illumina in questi giorni di disgrazia, che il vostro zelo vi renda come gli affamati per la gloria e l’onore di Dio! Combattete figli della luce, piccolo numero che ci vedete!”

La Madonna, così, Sposa dello Spirito Santo, è presente tra noi più che mai nel nostro tempo e ci parla di realtà importanti, direi decisive. Se sapremo rispondere a questi appelli saremo sicuri di dare il nostro contributo alla costruzione della Cattedrale del Cuore Immacolato, meraviglia divina per la gloria di Dio e per la consolazione dei giusti e retti di cuore!

 

Fonte : tempidimaria.com 

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