
1. - Ritrovato Gesù nel Tempio, Maria e Giuseppe col Divino Fanciullo se ne ritornarono a Nazareth. Gesù intanto cresceva in sapienza, età e grazia dinanzi a Dio e agli uomini. La Vergine Madre conservava in cuor suo tutte queste cose (Luca 2, 51-52); mentre il suo Unigenito lavorava insieme al padre putativo, lasciando trasparire il suo contento nello stare ad essi soggetto. Aiutava Giuseppe e cooperava con le proprie braccia al sostentamento della sacra famiglia!
Non è questa una grande lezione anche per te?... Attendere alla vita spirituale, non vuol già dire stare in ozio! Il lavoro è un dovere per tutti ! Vi è il lavoro della mente e quello delle braccia ; vi è il lavoro del padrone e quello del servo. Ciascuno però ha il proprio valore. Il tuo stato duale lavoro esige? Fai tutto bene?... Perdi mai tempo in ozio?... Unisciti alla Vergine nello ammirare Gesù che suda in quella povera casetta, e proponi seriamente di attendere con diligenza a quanto devi fare secondo la tua condizione.
2. - Nella casetta di Nazareth regnava altresì il silenzio; non la taciturnità triste e sgradevole, ma il silenzio sapiente e profondo. Là si udivano soltanto parole temperate, che rivelavano scambievole rispetto; parole regolate dall'umiltà e dallo zelo per la gloria di Dio; parole sante, che rendevano quel soggiorno un vero paradiso in terra! Non dimenticare, anima devota, che tanto per la tua vita interiore, quanto per la pace domestica, ha una grande efficacia il silenzio saggio e prudente. Nel frastuono e nelle dissipazioni del mondo, non si può ascoltare la voce di Dio! Cosa puoi dire di te?... Che valore morale hanno le tue parole e i discorsi che tieni abitualmente?... Come cooperi a far regnare la pace nella tua casa?... Prega la Vergine che ti ottenga la grazia di essere molto riflessiva. Fuggi la eccessiva loquacità, come un dispettoso silenzio! Invoca ogni giorno sulla tua famiglia la benedizione del Signore.
3. - II soggiorno pacifico di Nazareth, se riusciva di sollievo alla Vergine, non mancava di esserle anche motivo di dolore. Col progredire di Gesù nell'età, con lo spiegarsi delle doti fisiche, con la sempre crescente amabilità del suo sorriso e la ineffabile dolcezza della sua parola. Maria si sentiva inondare l'animo di pace... Ma il suo atteggiamento era tutto pervaso da questo pensiero: E' vero, il mio Gesù è tutto amabile..., però questo mio Figlio è la vittima destinata al patibolo per la salvezza degli uomini... e io devo custodirlo, alimentarlo e vederlo crescere in grazia e in bellezza... per il giorno stabilito dalla divina giustizia!
Tutti i dolori della Vergine hanno la loro radice nell'amore a Gesù! Il timore di perderlo, la certezza che ogni giorno le avvicinava sempre più il momento dell'inevitabile distacco, le facevano ripetere: ecco che nella pace si rende sempre più amara la mia amarezza! Fermati un momento a riflettere sul dolore di Maria..., e prometti di consolarla col renderti premurosa nel fare tutto e regolarti perfino nelle tue parole, in modo da non perdere mai di vista il suo benedetto Gesù!
PROPOSITO: All'esattezza nel lavoro unisci la prudenza nel parlare, offrendo tutto al Signore.
Aggiungi commento
Commenti