
1. - Mentre Maria pernottava nella grotta di Betlemme, giunse il momento desiderato dai secoli, e tutta raggiante di gioia, in un'estasi di amore, strinse fra le braccia il proprio Unigenito: Dio-Uomo! Pura e senza macchia prima del parto, pura e senza macchia rimase dopo il parto. La povera stalla si trasformò in un paradiso. Era nato Gesù.
Contempla Maria che fissa le sue pupille in quel caro e vezzoso Bambinello; osserva come ne viene corrisposta con sguardo filiale. Chi potrà mai intendere il linguaggio di quei cuori?... Quante cose avrà detto quel neonato al cuore della Madre e al cuore di Giuseppe... e quanto amore non avrà ricevuto in contraccambio! Anche tu, anima pia, allorché ti accosti all'altare dove risiede Gesù, t'incontri col suo Cuore; cosa dici al Signore?... A che cosa pensi?...
E' il tuo cuore tutto puro, tutto di Dio? Rifletti un momento... e prometti di avvicinarti a Gesù in modo che egli sia sempre più contento di te.
2. - La santa Genitrice raccolse tra le sue braccia il Pargoletto, lo avvolse in poveri panni e lo ripose nella mangiatoia. Piamente appoggiata all'orlo di quella culla. Maria contemplò quei soavi lineamenti fatti a sua immagine, sotto i quali si nascondeva quel Dio da cui dipende ogni creatura del cielo e della terra. Si prostrò e, insieme a tutta la corte celeste, adorò Iddio fatto uomo.
Quale esempio di fede e di amore!... Quando tu riponi Gesù nel tuo cuore con la S. Comunione, quali sono i tuoi sentimenti di fede?... Pensi seriamente chi è Colui che si nasconde sotto quelle specie sacramentali?... Quali affetti provi nello stringerlo al tuo cuore?... Che momenti preziosi sono quelli per te, bisognosa di tanti aiuti! Domanda perdono delle freddezze portate nelle tue comunioni, e d'ora innanzi, nell'accostarti all'altare, supplica la Vergine Santa che ti accompagni e t'infonda un po' del suo santo amore.
3. L'anima della Vergine era ancora ripiena del canto degli Angeli, quando i vagiti del tenero Pargoletto richiamarono alla niente di lei un triste pensiero: la indigenza estrema del suo Figlio era il preludio delle sue innumerevoli umiliazioni e dei suoi più intensi dolori! E la Vergine non potè rimirare il suo Tesoro, senza sentirsi stringere il cuore dalla pena più viva.
Piangi tu pure sulla tristezza di questa Vergine Madre, e compiangi con lei la cecità di tanti che non sanno, e non vogliono apprezzare l'esempio di Gesù. Quel povero tugurio non dice a tutti che se Iddio sceglie la povertà ciò significa che la nostra felicità non consiste nelle ricchezze? Eppure, quanti stimano più il danaro che la grazia di Dio; quanti cercano più il benessere sulla terra che la gloria del Cielo! Che cosa puoi dire di te stessa? Prega per questi infelici e provvedi per il tuo maggior profitto.
PROPOSITO : Accostati a Dio col cuore distaccato dalle cose della terra.
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